Le orchidee sono tra le piante più amate e tra le più regalate, soprattutto la Phalaenopsis. Belle ma, per molti, troppo difficili da curare. Rispetto ad altre piante richiedono sicuramente più attenzioni, ma una corretta coltivazione e una nuova fioritura non sono impossibili. Scopriamo insieme, allora, i segreti per ottenerle.

Attenzione alla temperatura e alla giusta esposizione alla luce

La Phalaenopsis è molto sensibile al microclima dell’ambiente dove si trova: la temperatura va dai 16°C della notte ai 24°C al massimo del giorno. La temperatura ideale diurna è compresa tra i 20°C e i 22°C.

Importante anche la giusta esposizione al sole: questa orchidea richiede tanta luce, ma non un’esposizione diretta soprattutto durante l’estate. Il posto ideale dove metterla è un davanzale verso (nord)est o (sud)ovest. Per capire se il posto è giusto basta osservare la pianta: se le foglie diventano gialle ha troppa luce, se i fiori o le foglie verde scure cadono allora la luce è insufficiente.

Umidità sotto controllo

L’orchidea per vivere bene ha bisogno di un ambiente molto umido, con umidità di circa il 70% (si può misurala con un igrometro o termo-igrometro). Per questo i luoghi ideali dove tenerla sono la cucina, il bagno o la serra. Proprio l’umidità richiesta fa sì che l’orchidea debba essere innaffiata una volta a settimana con particolare cura, possibilmente di mattina. La pianta va immersa per 10-15 minuti in un secchio d’acqua possibilmente piovana o demineralizzata, mentre è da evitare quella del rubinetto perché troppo ricca di cloro. Altro modo per garantire alla Phalaenopsis la giusta umidità è quello di mettere il vaso dentro un vaso più grande contenente argilla espansa ed acqua.

Scegli il terriccio giusto

Le orchidee richiedono un particolare terriccio areato così da garantire un drenaggio umido. Questo terriccio contiene poche sostanze nutritive, quindi è importante concimare regolarmente la pianta da marzo a ottobre. È possibile scegliere due diverse modalità di concimazione: sempre lo stesso concime (il fertilizzante per orchidee deve avere azoto in forma ureica) oppure con un diverso rapporto di azoto, fosforo e potassio a seconda del periodo dell’anno (a primavera 30-10-10; nel periodo dello sviluppo delle radici e della fioritura 10-30-20; nel resto dell’anno 20-20-20). Il concime va alternato con il nitrato di calcio e con tre irrigazioni a base di acqua. Se la pianta presenta radici aeree queste non vanno inserite nel terriccio, ma lasciate libere.

Finalmente il fiore, e poi?

Se le indicazioni viste sino a qui sono state rispettate la Phalaenopsis dovrebbe fiorire e mantenere questo stato per circa tre mesi. Quando la pianta sfiorisce è necessario tagliare il ramo all’altezza del secondo nodo dal basso.

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